“A chi distribuirò il prossimo pallone?”
Forse è questo il pensiero principale di un palleggiatore, il ruolo chiave di una squadra di pallavolo e fondamentale per lo sviluppo di un buon gioco. Chissà se la stessa domanda è nella mente di Beatrice Caioli, regista della Ospedalieri Volley Pisa. Classe 1995, segno zodiacale bilancia.
Come hai iniziato a giocare a pallavolo?
Ho iniziato a giocare a pallavolo all’età di 13 anni, grazie alle mie compagne di classe che praticavano questo sport. Ero incuriosita dai loro racconti, iniziai con l’idea di fare uno sport tanto per fare e si è trasformato nella mia più grande passione.
Che cosa ti piace di più, e cosa meno, del tuo ruolo di palleggiatrice?
Il ruolo di palleggiatrice mi piace perché sono inevitabilmente coinvolta in tutte le azioni di gioco. A me piace essere il regista delle azioni e per questo motivo devo essere sempre attenta e decidere in poco tempo a chi dare la palla e in che modo.
Come si svolge la tua giornata tipo da atleta?
Sveglia ore 7:30, colazione e via di corsa per andare a lavoro. Un po’ di stretching e alle 18 nuovamente di corsa per raggiungere le mie amiche per una seduta di allenamenti. Due ore di allenamento corrispondono ad un’ora di doccia, poi cena e se non è troppo tardi esco un po’ con gli amici. Torno a casa e corro a letto. Nel sonno corro! In pratica corro sempre!
Quali sono i tuoi punti di forza e gli aspetti, invece, in cui pensi di poter ancora migliorare come palleggiatrice?
Sono molto veloce, riesco ad arrivare bene su quasi tutti i palloni. Credo comunque che ci sia sempre qualcosa da imparare e da migliorare, non si è mai perfetti. Io cerco di dare sempre il massimo e fare sempre meglio, non solo nella pallavolo.
Per quali motivi, secondo te, un giovane che si approccia per la prima volta allo sport dovrebbe scegliere la pallavolo rispetto ad altre discipline?
La pallavolo, regala emozioni uniche, unisce e crea nuove amicizie. Nella pallavolo puoi subito resettare un’errore, puoi riprovarci, sempre. La pallavolo ti fa crescere, ti fa capire quanto è importante rimanere uniti, anche se ti sembra tutto finito. E’ fiducia reciproca, è perseveranza, è costanza, è soddisfazione, è sacrificio, condivisione di emozioni, sorrisi e pianti, e senza nemmeno accorgertene diventa la tua seconda casa.
Che cosa ti piace fare nel tempo libero, quando sei lontana dal taraflex?
Nel tempo libero, quando non sono di corsa, mi piace uscire con gli amici.
Se non fossi diventata una palleggiatrice, in quale altro ruolo ti sarebbe piaciuto giocare?
Mi sarebbe piaciuto giocare come opposto, un ruolo che ho già avuto il piacere di sperimentare prima di diventare palleggiatrice.